La migliore offerta
Cinema Romano
Galleria Subalpina - Torino. Telefono: +39 0115 620 145 mappa»
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
«continua
Dermot Crowley, Liya Kebede, Maximilian Dirr, Miles Richardson, Katie McGovern, Gerry Shanahan, Sean Buchanan, Lynn Swanson, Kiruna Stamell, Brigitte Christensen, Anton Alexander, Sylvia De Fanti, Jay Natelle, Laurence Belgrave, Rajeev Badhan, Patricia Meglio
Titolo originale The Best Offer.
Drammatico,
durata 124 min.
- Italia 2012.
- Warner Bros Italia
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di Giancarlo Zappoli
(mymovies)
Virgil Oldman è un sessantenne antiquario e battitore
d'aste di elevata professionalità. Conduce una vita tanto lussuosa
quanto solitaria. Non ha mai avuto una donna al suo fianco e tutta la
sua passione è rivolta all'arte. Fino a quando riceve un incarico
telefonico da Claire, giovane erede di una ricca famiglia. La ragazza,
che vuole venga fatta una valutazione degli oggetti preziosi che
arredano la sua villa e di cui vuole liberarsi, non si presenta mai agli
appuntamenti. Virgil viene così attratto da questa committente nascosta
fino al punto di scoprire il suo segreto. Intanto, nel corso dei
sopralluoghi, trova nei sotterranei dell'abitazione parti di un
meccanismo che si rivela essere di produzione molto antica.
Jacques de Vaucanson è il primo artista a cui viene riconosciuta la
realizzazione di un automa meccanico perfettamente funzionante. È il
riferimento alla sua creatività che costituisce lo scheletro di questo
film di Giuseppe Tornatore che si presenta al contempo come fruibile da
un vasto pubblico e come forse il più teorico tra tutti quelli girati
dal regista. Innanzitutto fornisce la prova, semmai ce ne fosse stato
bisogno, che Tornatore riesce a mostrare tutte le sue doti di
sceneggiatore e di regista in misura tanto maggiore quanto più riesce ad
uscire dalla gabbia (autoimposta) della sicilianità. Il rigore
narrativo (forse perché liberato dai lacci dei rimandi alla Storia e
alla cronaca) prende il sopravvento sul rischio, spesso in agguato nel
suo cinema, dell'enfasi e della sovrabbondanza. Ne La migliore offerta
(se si eccettua una parte finale che avrebbe guadagnato da un minor
numero di 'spiegazioni' che lo spettatore avrebbe potuto elaborare in
proprio) il meccanismo funziona. Il termine non viene usato a caso.
Perché apparentemente Tornatore ci racconta una storia d'amore in cui il
celarsi diviene stimolo segreto alla scoperta e nella quale, per gran
parte del tempo, un uomo che ha fatto della vista e del tatto il fulcro
del proprio esistere misantropico e (solo apparentemente) misogino si
trova costretto a doversi affidare esclusivamente all'udito. Scoprirà in
progress quanto il percorso sia faticoso e non privo di rischi così
come l'individuare sotto uno strato di scorie accumulate nel corso del
tempo un'opera inizialmente individuata come falsa.
È nel gioco tra la verità e la finzione tra ciò che appare (o non
appare) e ciò che è che si struttura la vicenda ed è su questa base
narrativa che Tornatore innesta un interessante intervento di
teorizzazione. Così come, pezzo dopo pezzo, si giunge a ricostruire
l'antico automa, così accade per il discorso filmico che il regista
articola liberando dalla ruggine gli ingranaggi ormai sperimentati dai
maestri del cinema ma sempre in grado di offrire esiti inattesi.
L'essenziale, sembra volerci dire, è saperne valutare la giusta
collocazione rinviandone, come fa Claire con il proprio aspetto, la
rivelazione complessiva. In fondo fare cinema è simile al relazionarsi a
una donna. Come afferma l'assistente di Virgil: "Vivere con una donna è
come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua è l'offerta
migliore". Se non la migliore quella di Tornatore è senz'altro, in
questo caso, un'offerta molto interessante.
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