SALA ARANCIO
incontri al CINEMA
dell'Associazione Culturale Quintiliano

venerdì 31 gennaio 2025

Lunedì 03.01.25 h20.20

Cinema Massimo - MNC Via Verdi, 18 - Torino. Telefono: +39 0118138574 Sito ufficiale 


Akira Kurosawa
Rashomon
(Giappone 1950, 85’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)

Kyoto, periodo Heian. Un boscaiolo, un monaco e un vagabondo si interrogano su una vicenda, l’assassinio di un samurai e lo stupro di sua moglie per mano del bandito Tajômaru, che li ha coinvolti come testimoni. Mentre si susseguono le dichiarazioni dei protagonisti davanti a un tribunale sulla loro versione dei fatti, la verità anziché emergere sembra vieppiù allontanarsi. Prendendo spunto dai racconti di Ryûnosuke Akutagawa, Kurosawa mette in scena l’indefinibile concetto di verità.

Lun 3, h. 20.30 – Il film sarà introdotto da Alberto Barbera


Occorre prenotazione

domenica 26 gennaio 2025

Mercoledì 29.01.25 h20.35

Cinema Classico Piazza Vittorio Veneto, 5 - Torino. Telefono: +39 0115363323 Sito ufficiale ❯


Zemeckis è ancora affamato di vita e firma un'opera malinconica e dolcissima sull'esistenza umana. Drammatico, USA 2024. Durata 104 Minuti.



L'adattamento cinematografico del fumetto "Here" di Richard McGuire.

Un terreno preistorico, e la casa che sorgerà su quel terreno. Quella casa ospiterò generazioni di famiglie, dall'homo sapiens agli indigeni ai coloni, fino ad un nucleo domestico afroamericano contemporaneo. E nel salotto di quella casa scorreranno vite sempre diverse e sempre uguali, popolate da mariti, mogli, figli, nonni, nipoti. Lo sguardo empatico di Robert Zemeckis li osserva, incastonandoli in rettangoli che scompongono e riproducono la dimensione geometrica del grande schermo, racchiudendo tutti in uno spazio che è a tratti rifugio e a tratti trappola, scrigno fatato e camera mortuaria, luogo di creazione - di arte, di progenie, di speranze - o di quieta implosione e rimpianto, in un film che è una scatola magica, un pop up book e una matrioska dell'esistenza umana. Here è l'opera malinconica e dolcissima di un regista settantenne che è sempre stato affamato di vita. Zemeckis crea la parabola struggente della vita, affrontando anche l'inevitabilità della morte che arriva improvvisa, mai come ce la saremmo aspettata. Recensione ❯

EVENTO PROPOSTO DA Q GIOBERTI

venerdì 24 gennaio 2025

Sabato 25.01.25 h15.50

 CINEMA MASSIMO MNC Via Giuseppe Verdi, 18, 10124 Torino TO


I sette samurai (Shichinin no samurai) 

di AKIRA KUROSAWA
(Giappone 1954, 207’, DCP, b/n., v.o. sott.it.)

XVI secolo. Mentre imperversano le guerre civili, i contadini di un villaggio convincono sette samurai a difenderli contro una banda di predoni. In realtà i samurai sono soltanto sei perché il settimo (Toshiro Mifune) è un contadino, personaggio-chiave della dialettica sociale del film, fra la casta nobile dei guerrieri e il popolo umiliato. Questo aspetto fu quasi cancellato dai tagli imposti dalla produzione (quaranta minuti per l’edizione giapponese e settanta per quella internazionale) che impoverirono la complessità di tinte e registri della versione integrale.

EVENTO PROPOSTO DA Q CAVOUR



martedì 14 gennaio 2025

Mercoledì 15.01.25 h21.10

Cinema Movie Planet Torino Lux Galleria San Federico, 33 Torino. Telefono: +39 0115628907 Sito ufficiale ❯





Eggers torna alla variante più animalesca del vampiro, rileggendone il mito in una chiave sottilmente femminista. Horror, Fantasy - USA 2024. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13


V.M. 14

Un remake di Nosferatu di Murnau del 1922.

In Germania, a Wisborg, nel 1838, Thomas Hutter, novello sposo della bellissima Ellen, viene inviato dall'agenzia immobiliare per cui lavora, in una remota residenza dei Carpazi. Appena arrivato nella regione è tormentato da incubi e assiste a barbariche pratiche locali, inoltre a portarlo nel castello del conte Orlock arriva una carrozza misteriosamente senza cocchiere. Il conte pretende che lui firmi un contratto in una lingua antica e incomprensibile. Solo troppo tardi Hutter ne scopre la natura di non-morto ma, incapace di contrastarlo, si rifugia nella propria camera. Quando la creatura lascia il maniero per la città, per avvicinarsi a Ellen dalla quale è ossessionato già dall'adolescenza di lei, Hutter rischierà la vita pur di fuggire. Nel mentre Orlock ha scatenato una pestilenza a Wisborg, che gli permette di agire indisturbato. Darà a Ellen tre giorni di tempo per cedere alla sua mortale corte.
Remake dell'omonimo capolavoro di Murnau del 1922, Nosferatu – già rifatto da Herzog avvicinandolo però al romanticismo del Dracula di Stoker – il film di Eggers torna alla variante più animalesca del vampiro, rileggendone il mito in una chiava sottilmente femminista. Formalmente la rilettura di Eggers è impeccabile, riprende il formato dell'immagine dell'originale di Murnau e predilige inquadrature frontali, con sguardo in macchina, che a volte infrange con irruenti stacchi e altre volte invece anima con elaborati movimenti. Tutto è senza sbavature, con il solo limite di una durata dilatata, a fronte invece della sintesi dell'originale, e con poche sorprese: tolta la novità del prologo, il film è esattamente quel che ci si aspetta se si conosce il cinema di Eggers. Recensione ❯

EVENTO PROPOSTO DA Q GIOBERTI

lunedì 6 gennaio 2025

Mercoledì 08.01.25 h20.40

Cinema Nazionale Via Pomba, 7 - Torino. Telefono: +39 0118124173 Sito ufficiale ❯





Maria Callas scrive il suo gran finale e si aggiunge alla tribù di donne di Larraín a cui il mondo non smette di chiedere conto. Biografico, Germania, USA, Emirati Arabi Uniti, Italia 2024. Durata 123 Minuti.




Il racconto degli ultimi giorni di Maria Callas.

Chissà se quella di Pablo Larraín ha sempre voluto essere una trilogia, o se i suoi ritratti di icone femminili del ventesimo secolo – colte sul precipizio della tragedia in una perenne lotta tra identità e aspettative esterne – si sono semplicemente affastellati uno sull’altro come dei bellissimi misteri insolubili. Fatto sta che, dopo aver visitato Jacqueline Kennedy nei drammatici momenti successivi all’assassinio del presidente suo marito, e Diana Spencer prigioniera in una casa degli orrori reali, il regista cileno aggiunge un’artista al gruppo narrando con eleganza e riserbo degli ultimi giorni di una Maria Callas brillantemente interpretata da Angelina Jolie. Più di ogni altra cosa il film è uno studio su come si scriva, e prima ancora si pensi, una conclusione; il senso di una fine è un istinto che si applica bene tanto al terzo atto della Callas quanto a Larraín e alla sua tribù di donne a cui il mondo non smette di chiedere conto. Recensione ❯

EVENTO PROPOSTO DA